37 Km - 1820 m salita - 1460 m discesa
Fanano - Sestola - Roncoscaglia - Montecreto - Passo del Lupo - Il Balzone - Capanna dei Celti
Alla partenza da Fanano non regna l'entusiasmo tra il gruppo composto da 22 meteo-angosciati. In effetti le previsioni non promettono nulla di buono per i quattro giorni di questa edizione. Cover antipioggia sullo zaino, dubbio copriscarpe (per chi lo ha) e quindi si parte verso le 10.00 lungo un sentiero nel bosco fino a Sestola, sotto lo sguardo di qualche porcino curioso, e con le scarpe inevitabilmente già bagnate dopo poche centinaia di metri. La visibilità scarsa diventa scarsissima quando inizia a piovere a dirotto: ci infiliamo nel bosco lungo il sentiero che porta a Roncoscaglia e Montecreto, ringraziando le latifoglie per la parziale copertura. La forestale che sale al Passo del Lupo è avvolta nella nebbia, per fortuna la pendenza è di quelle gradevoli (se mai salita può essere gradevole).
Di gente in giro ne vediamo veramente poca, anche al Lago delle Ninfa dove è d'obbligo una sosta ristoro. In compenso tante postazioni free per grigliare nel bosco in tutta tranquillità, utopia in Alto Adige. Saliamo quindi lungo l'asfalto della strada militare che sale sul Cimone a Pian Cavallaro: putroppo non si apprezza alcun panorama ma almeno non piove come invece era previsto.
Giunti al Balzone (m. 1836) la nebbia torna protagonista, a braccetto con il vento, e a malapena vediamo le antenen della stazione meteorologica sopra le nostre teste. Ora inizia il sentiero che scende verso Doccia del Cimone/Fiumalbo e costeggiando alcune capanne celtiche (risalenti alle invasioni del IV secolo a.c.) giungiamo al Rifugio omonimo, in tempo per godere di qualche insperato raggio di sole. Cena ottima che promette bene fin dall'antipasto, ma una certezza l'abbiamo: il vettovagliamento non è una criticità quest'anno.
Giorno 2 - Venerd'i 25 luglio 2014
33 Km - 1800 m salita - 1460 m discesa
Capanna dei Celti - Il Balzone - Rifugio I Taburri - Mirandola - Rifugio Tassone - Passo della Croce Arcana - Rifugio Duca degli Abruzzi al Lago Scaffaiolo
Cielo limpido e temperatura ideale, gli ingredienti ideali per una tappa che sappiamo essere molto impegnativa. Il percorso inizia con una sterrata che sale nuovamente al Balzone, da un versante diverso, per poter godere finalmente di qualche panorama dal Cimone. Da quota m. 1800 dopo un primo tratto di discesa su un sentiero scorrevole, arriviamo al Piano ed iniziano tratti a spinta, sia in salita che in discesa, nei pratoni che sembrano non farci mai perdere di quota, perchè dopo oltre 4 km siamo al punto di partenza di quota m. 1800. Poi finalmente inizia uno splendido singletrack che scende nel bosco fino al Rifugio Grand Mogol e da qui arriviamo ai Taburri. Rapidissima sosta panino perchè sono le 12.30, il meteo sta cambiando ed abbiamo ancora molta strada da fare. Risaliamo a quota m. 1500 attraverso il sentiero nel bosco fino all'attacco della discesa verso Mirandola: 500 m. di dislivello l2,5 km di godurioso trail disegnato tra i faggeti e impegnativi tratti di fondo pietroso. Siamo sopra l'abitato di Ospitale ed ora in nostro destino per quel che resta del pomeriggio è segnato: solo salita fino all'arrivo di tappa. Sterrato e asfalto fino al Rifugio Tassone, poi una lunga forestale sale costante fino al Passo di Croce Arcana a m. 1669. Da qui di dovrebbe godere di un panorama fantastico, ma a stento vediamo a qualche metro da noi. Ora il problema è seguire il segnavia E1 nella nebbia, lungo un sentiero in cresta che non dà punti di riferimento, ci affidiamo alla traccia sul navigatore e arriviamo finalmente sulle sponde del Lago Scaffaiolo. Uno sprazzo di luce e vediamo lì sopra il Rifugio Duca degli Abruzzi, siamo finalmente arrivati. A parte un padre con figlia, siamo gli unici pernottanti.
Ci rintaniamo attorno alla stufa in attesa della cena, che è in quantità e qualità inversamente proporzionale alla visibilità, che da qui dovrebbe farci godere di panorami fantastici.
Giorno 3 - Sabato 26 luglio 2014
30 Km - 1200 m salita - 1380 m discesa
Rifugio Duca degli Abruzzi al Lago Scaffaiolo - Passo Strofinatoio - Rifugio Donna Morta - Monteacuto delle Alpi - Rifugio Segavecchia - Sboccata dei Bagnadori - Madonna dell'Acero
Meteo pessimo al risveglio nel camerone: fuori pioggia e nebbia. Durante la colazione almeno la pioggia toglie il disturbo, ma il meteo non dà speranze, sopratutto per il pomeriggio prevista tanta acqua. Si decide di evitare (ahimè) Monteacuto e di tagliare il tracciato per arrivare prima all'arrivo.
Il sentiero in cresta che garantisce viste su entrambi i mari in giornate terse è immerso nella nebbia.
E' esposto, ma non ce ne rendiamo conto, ci sono tratti a spinta causa rocce, quindi ci gustiamo i numerosi tratti pedalabili in leggere discesa dopo un inizio in salita, e scendiamo verso il Passo Strofinatoio, dove si incontrano le correnti dei due versanti appenninici: il vento sale di intensità e non ci abbandona fino al Passo del Cancellino. Scendendo di quota il sentiero diventa meno tecnico e dopo Porta Franca abbandoniamo la traccia originale per scendere al Rifugio Segavecchia, lungo una scorrevolissima forestale. Il sole fa capolino ed è subito occasione per spogliarsi, asciugarsi e rifocillarsi.
La salita alla Sboccata dei Bagnadori è senza dubbio sottovalutata da tutto il gruppo: strada forestale ben sopra il 10% di pendenza, perdipiù dopo una lunga pausa. Il risultato è che pochi, quando inizia il diluvio, sono già a destinazione. Il bosco attenua un attimo i goccioni, ma l'ultimo tratto di asfalto ci consegna completamente bagnati all'Hotel Madonna dell'Acero. Passa tutto grazie all'ospitalità di Augusto che ci offre un merenda indimenticabile a base di salumi di selvaggina, tigelle e tanto vino (nero, non rosso) e la sua compagnia farcita di ricordi e simpatia per tutto il pomeriggio.
La cena é un nuovo tripudio di sapori e gusti genuini, non ci facciamo mancare assolutamente nulla.
Giorno 4 - Domenica 27 luglio 2014
20 Km - 730 m salita - 1250 m discesa
Madonna dell'Acero - Rifugio del Cavone - Le Piagge - Lago Pratignano - Ca del Vento - Fanano
Anche stamattina nuvole, nebbia e qualche goccia di pioggia, ma non sarà una tappa lunga e l'umidità non ci fa paura, dopo la notte nello stanzone. Croissant caldi a colazione, foto ricordo con Augusto e le bici tornano finalmente a respirare aria fresca dopo la notte in sala tv. Si parte in salita asfaltata verso il Lago del Cavone e gli impianti di risalita del Corno alle Scale. Il tracciato segue ora il sentiero 401 nel bosco di faggi sopra la Valle del Dardagna, la nebbia che va e viene e continui saliscendi fino all'oasi del Lago di Pratignano. Inizia ora la vera discesa verso Fanano lungo il sentiero 405 che regala un lungo sussgeuirsi di emozioni finali tra tornanti a non finire, passaggi impegnativi e qualche panorama ora che il sole sta finalmente prendendo il sopravvento. Arrivati in fondovalle resta un ultima passerella in salita fino al centro del paese, non prima di avere scroccato un lavaggio bici in un posto auto lungo la strada. A Fanano ci attendono un raduno di Ferrari e, cosa più importante per mantenere il livello gastronomico del tour, tortelli, gnocco fritto e tagliatelle in piazza. È finita anche quest'anno, tutti a casa con la pancia piena, pronti a raccontare una nuova esperienza in sella ed in ottima compagnia.
Giorno 4 - Domenica 27 luglio 2014
20 Km - 730 m salita - 1250 m discesa
Madonna dell'Acero - Rifugio del Cavone - Le Piagge - Lago Pratignano - Ca del Vento - Fanano
Anche stamattina nuvole, nebbia e qualche goccia di pioggia, ma non sarà una tappa lunga e l'umidità non ci fa paura, dopo la notte nello stanzone. Croissant caldi a colazione, foto ricordo con Augusto e le bici tornano finalmente a respirare aria fresca dopo la notte in sala tv. Si parte in salita asfaltata verso il Lago del Cavone e gli impianti di risalita del Corno alle Scale. Il tracciato segue ora il sentiero 401 nel bosco di faggi sopra la Valle del Dardagna, la nebbia che va e viene e continui saliscendi fino all'oasi del Lago di Pratignano. Inizia ora la vera discesa verso Fanano lungo il sentiero 405 che regala un lungo sussgeuirsi di emozioni finali tra tornanti a non finire, passaggi impegnativi e qualche panorama ora che il sole sta finalmente prendendo il sopravvento. Arrivati in fondovalle resta un ultima passerella in salita fino al centro del paese, non prima di avere scroccato un lavaggio bici in un posto auto lungo la strada. A Fanano ci attendono un raduno di Ferrari e, cosa più importante per mantenere il livello gastronomico del tour, tortelli, gnocco fritto e tagliatelle in piazza. È finita anche quest'anno, tutti a casa con la pancia piena, pronti a raccontare una nuova esperienza in sella ed in ottima compagnia.