Giorno 1 - Giovedí 2 agosto 2001
Km 41
Alpe di Siusi - Rifugio Molignon - Saltria - Ortisei - Rifugio Malga Brogles - Malga Gampen - Rifugio Genova
L'aria frizzante dell'altopiano, nel Parco Naturale dello Sciliar, lontano dai caldi vapori della cittá, ci dá subito una bella carica d'entusiasmo: lo stoico Salvatore é giunto fin qui in mtb direttamente da Bolzano nel pomeriggio del giorno prima ..... (c'erano 36 gradi in centro !) mentre tutti gli altri hanno utilizzato la combinazione bus+forgone per le bici.
Alle 10.15 la sporca dozzina (in realtà siamo in 11, ma virtualmente siamo giá accompagnati anche da Fabrizio C.) inizia a scaldare le gambe: si sale lungo il segnavia nr. 7 fino all'albergo Punta d'Oro tra asfalto e sterrato, per giungere dopo alcuni saliscendi al Rifugio Molignon e al Gasthaus Tirler lungo una bellissima discesa molto scorrevole tra lo splendido paesaggio dell'Alpe: Sasso Piatto, Sasso Lungo, Denti di Terrarossa, .....
Pausa tecnico-meccanica a Saltria, dove Max registra i primi segnali di agonia del suo cerchio anteriore dolorante: la discesa fino a Ortisei (segnavia nr. 18, 8 sulle cartine) é bellissima e sterrata per il primo tratto, nel secondo (asfaltato) bisogna fare attenzione alle eventuali auto che salgono.
Birra+wurstel+sigarette, come da comandamenti dietetici internazionali, la fanno da padroni alla pausa pranzo in centro: sudiamo anche quelli nella ripida salita asfaltata che sale verso Rasciesa fino all'ex Café Martin. Da qui, senza tregua, seguiamo il tracciato della pista da slittino prima asfaltata poi decisamente sterrata (segnavia ...) che sale in media del 10% fino al bivio per il Rifugio Malga Brogles; ricompattato il gruppo di oltrepassa il ........ e giunge alla Forcella Valluzza da cui ammiriamo l'Alpe di Siusi, il Puez, le Odle e ... ancora molto lontano, la nostra prima meta il Rifugio Genova incastonato tra Odle e Sass de Putia.
In questo splendido ambiente registriamo il cedimento delle suole delle neo-acquistate scarpe di Thomas: si tenta di organizzare un cambio volante grazie ai cellulari e confidando nell'insperato arrivo di Fabrizio C. al rifugio (cause di forza maggiore sembrano escluderlo al 99,9%).
Per arrivare al Rifugio Malga Brogles dobbiamo affrontare (segnavia ...) una ripida discesa su mulattiera, una salita sterrata, un bellissimo sentiero panoramico in piano fino al Passo Brogles e la discesa tecnica che scende al rifugio.
Il sentiero Munkler Weg (segnavia ..) si snoda completamento all'interno del Parco Naturale Puez-Odle ci impegna oltre ogni aspettativa con centinaia di ripidi saliscendi in sigletrack tra sassi e radici: si spinge e si porta la bici spesso tra imprecazioni, sudore e ammirati sguardi alle cime delle Odle ai cui piedi si snoda il percorso.
La notizia che arrivando dopo le 18.30 perdiamo diritto al trattamento di mezza pensione (ci danno un minestrone giusto perché facciamo pena) getta il gruppo nello sconforto e non migliora la situazione: la fatica e i morsi della fame si fanno sentire.
Dopo 2 ore arriviamo a Malga Gampen: sono le ore 19.00 e mancano ca. 300 metri di dislivello fino al Rifugio Genova, che vediamo in alto sopra le nostre teste, raggiungibile da 3 diversi percorsi. Si scopre con notevole felicitá che é possibile pernottare e cenare anche qui: scattano i festeggiamenti e si mandano a quel paese i gestori del Rifugio Genova ..... ma siamo rimasti senza Mirco Z. che aiutato dai superpolpacci é giá sotto la doccia a mezz'ora di vantaggio e ci segnala che ci stanno aspettando per cena (ma prima scherzavano ?).
Il gruppo purtroppo si divide: metá resta qui, gli altri risalgono in sella ed aiutati dal miraggio di doccia e cibo caldi volano in 30 minuti sui tornantoni sterrati che portano al rifugio: arrivo ore 20.00.
Stanzona da 8 + doccia calda a gettone + pastasciuttona + bistecca + patate + insalata + mousse (lievemente indigesta) fanno da cornice al lieto fine della giornata .... Fabrizio C. arriva al rifugio verso le 21.00, dopo aver consegnato un nuovo paio di scarpe a Thomas e completando cosí la sporca dozzina.
Giorno 2 - Venerdí 3 agosto 2001
Km 60
Rifugio Genova - Passo Göma - Pederoa - Longega - San Vigilio di Marebbe - Rifugio Pederú - Rifugio Fanes
Il tempo é lo stesso del giorno prima: troppo caldo per essere sopra 2000 metri, ma si sta comunque decisamente bene.
Il gruppo si ricompatta verso le 8.45 con i reduci di Malga Gampen ed inauguriamo la tappa raggiungendo subito la Cima Coppi del nostro tour, appena sopra il rifugio a quota m. 2340: uno splendido single track in quota ci porta fin sotto il Sass de Putia e poi diventa bellissima sterrata che scende fino a Passo Göma e poi a Campill, nella Val di Longiarú (segnavia ...).
Seguiamo il percorso che sale su larga sterrata in mezzo al bosco fino a Sella Juel ai piedi del Puez e poi scende fino a Aiarei e Pederoa (segnavia ...).
Da qui inizia un lungo tratto di asfalto in discesa lungo la strada della Val Badia, dove sperimentiamo un trenino olimpico, fino a Longega, dove la strada ricomincia a salire fino a S. Vigilio di Marebbe: ci aspetta una pizza da divorare per assimilare carboidrati in vista dell'impegnativo pomeriggio che ci aspetta.
I 12 Km fino al Rifugio Pederú sono peró godibilissimi: strada asfaltata con pochissimo traffico, pendenza media del 2-3%, in mezzo alla Valle di Tamers e di Rudo, passiamo davanti al Lago dla Creda e tra le altissime pareti dei monti del Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies risaliamo il corso del Rio S. Vigilio. Per i freeriders più imperterriti ci sono anche sterrate e sentieri che salgono sul lato destro.
Alcuni attimi di perplessità alla base della salita per il Fanes: si va a destra o a sinistra ?
Fortunatamente (si fa per dire..) saliamo a dx (segnavia nr. 7) e lasciamo ad altri la salita a sx verso il Rifugio Sennes. Fa molto caldo e la sterrata bianca e le rocce che la circondano rendono la salita dura ma spettacolare: superati i primi tornanti la strada spiana nei pressi del Lago Piciodel per poi tornare a salire fino alla nostra meta.
Dobbiamo nuovamente dividerci per la notte, ma questa volta era programmato: nel rifugio (ormai di livello medio-alto) c'è posto solo per 5 di noi; in 7 ci accomodiamo invece nella più spartana dependance del rifugio, al bivio per il Rifugio Lavarella, tra torrentello, laghetto, mucche, galline e coniglietti: il paesaggio è veramente fantastico !!!
La cena (pastasciutta+spezzatino+polenta+macedonia con gelato...) è allietata da buon vino e da un pianista americano accompagnato con una sorta di contrabbasso dal gestore dello stesso: spettacolo assicurato cui il presidente di Mondo Alpino dà il suo prezioso contributo ...
Giorno 3 - Sabato 4 agosto 2001
Km 100
Rifugio Fanes - Passo Limo - Passo Cimabanche - Lago di Landro - Dobbiaco - Valdaora - Anterselva - Passo Stalle - Erlsbach (A)
La sorpesa della mattina è la dormita all'addiaccio dell'uomo polpaccio (che rima ..): stanco del russare di uno dei 2 nostri compagni di dormita, prende cuscino e coperta e va a dormire su una panca del rifugio ... MITICO !!!
Al risveglio nella dependance possiamo ammirare una splendida famigliola di marmotte, decisamente più in forma di quella che aveva cenato con noi la sera precedente.
Colazione abbondante e partenza di buon ora per affrontare la supertappa di 100 Km finali: subito breve rampa in salita (segnavia nr. 10) per raggiungere il Passo di Limo e l'omonimo laghetto. Inizia ora una discesa spettacolare che da Malga Fanes Grande ci lancia lungo il Rio di Fanes, supera il Lago di Fanes e si inoltra nel Parco delle Dolomiti d'Ampezzo. Tratto veramente stupendo che ci consente anche uno sguardo alla cascata sotto la ferrata Cengia Matia.
Durante l'impegnativa discesa esala gli ultimi sospiri il cerchio anteriore della mtb di Max: allunghiamo il percorso di ca. 10 Km per poter raggiungere un centro noleggio bici sulla statale Alemagna ed effettuare il pit-stop risolutivo.
Ci infiliamo quindi nel tracciato della ex-ferrovia Cortina-Dobbiaco: fondo sterrato in splendide condizioni che sale dolcemente fino a Passo Cimabanche attraversando ponti e gallerie al cospetto del Cristallo. Dal passo il tracciato inizia a scendere verso Dobbiaco: al Lago di Landro diamo uno sguardo alle Tre Cime di Lavaredo, attraversiamo alcuni tratti ghiaiosi ed un tratto asfaltato per poi concludere la discesa su sterrato tiratissimo fino al Lago di Dobbiaco e di qui in centro.
In vista del chilometraggio finale e del maltempo in arrivo decidiamo di seguire la statale della Pusteria invece della pista sterrata che da Dobbiaco porta a Valdaora: dopo una pastasciutta rigenerante parte il trenino comandato dal presidente che in poco piú di 30" copre gli oltre 17 Km in leggera discesa che ci separano da Valdaora.
Inizia ora una lunghissima salita di 23 Km lungo la Valle di Anterselva all'interno del Parco Naturale delle Vedrette di Ries: purtroppo la parte sterrata é solo fino ad Anterselva di Sotto, poi l'asfalto ci segue fino al Lago di Anterselva con la complicitá di alcuni scrosci di pioggia.
Pausa ristoratrice presso il Centro Biathlon, sguardo ammirato agli ungulati in riva al lago (le condizioni meteo per un bagnetto non sono delle migliori ..) e poi si inizia a scalare il Passo Stalle, incuranti del semaforo, che dirige il traffico tra Italia e Austria causa la stretta sede stradale, dei controlli antidoping e degli scherzi della pioggia.
Alle 18.00 siamo in vetta, sospesi tra Italia e Austria, con vista su Collalto, Croda Rossa, Lago di Anterselva e Lago Obersee, stanchi ma appagatissimi nonostante il brutto tempo. Una telefonatina per preannunciare il nostro arrivo al Gasthof Alpenrose e infine una super discesa fino ad Erlsbach, fieri di aver portato a termine il tappone.
Camere, cena e colazione sono semplicemente fantastiche: la pensione é nelle nostre mani.
Ci abbuffiamo a piú non posso e ci addormentiamo nella speranza del beltempo all'indomani.
Domenica 5 agosto 2001
Km 51
Erlsbach (A) - Passo di Gola - Riva di Tures - Campo Tures - Molini - Gais - Brunico
Speranza vana. Il tempo fa veramente schifo: piove e fa decisamente freddino (11-13 gradi) quando incominciamo a pedalare sotto l'acqua. Ci attendono 16 Km di salita per arrivare ai 2298 m. di Passo di Gola: la valle é veramente stupenda, tra cascate, ruscelletti, cime innevate a tratti ghiacciate, tante mucche e pochissimi uomini.
Il fondo é asfaltato solo per i primi km: poi diventa sterrato, sempre pedalabilissimo, la pioggia si dimentica di noi e possiamo goderci il fantastico panorama tra le poche malghe dell'alta Defereggental, in mezzo al Parco Naturale degli Alti Tauri e al cospetto del Collalto.
Al passo ci ripariamo dall'aria fredda dietro l'ex casetta di controllo di confine, poi aggrediamo la discesa sterrata fino a Riva di Tures lungo al Val de Dossi. Un ultimo sguardo alle Vedrette di Ries, con il Rifugio Roma sotto il Collalto, e poi inizia l´asfalto che scende veloce lungo la Val di Riva fino a Campo Tures passando sopra le cascate del torrente gonfio di pioggia
A Campo Tures, al crocevia di tre valli (Val Selva dei Molini, Valle Aurina e Val di Riva), consumiamo l'ultimo pasto in comune: Salvatore e Alessandro pernotteranno a Brunico e quindi decidono di fermarsi qui per fare una visita al castello.
Gli altri ripartono a stomaco pieno con il solito trenino che sfreccia lungo la Val di Tures per Molini di Tures, Villa Ottone e Gais prima di giungere al capolinea, Brunico.
L'ultima sorpresa é targata Salvatore e Alessandro: dopo la visita lampo al castello decidono di venirci a salutare in stazione, in tempo prima che parta il treno delle 16.14 per Fortezza.
Del viaggio in treno ricorderemo la soddisfazione per l'impresa compiuta, la malinconia per dovere tornare al lavoro e ..... le pestilenziali esalazioni del presidente !!
Alla prossima...
Max